La luce
Fotografia: la stessa parola indica quello che ci apprestiamo a fare. Dal greco scrivere con la luce. La luce, infatti, per noi fotografi è la cosa essenziale, l'anima delle nostre creature. Per questo, prima di imparare ed approfondire le sterili argomentazioni tecniche, è importantissimo imparare a riconoscere il tipo e la qualità della luce.
Le sorgenti luminose sono innumerevoli, ma trovandoci a fotografare all'aperto, prevalentemente usufruiremo della luce del sole. All'occhio poco allenato, questa luce sembrerà sempre uguale a se stessa, ma basteranno le prime diapositive per accorgersi che la luce cambia. Cambia la direzione, cambia la qualità, cambia il colore. Cambia il colore, in maniera impercettibile per l'occhio umano, ma non per l'attentissima pellicola che avremo caricato. La luce del sole, come la vediamo noi, è sempre bianca! È vero, la luce del sole ai nostri occhi sembra sempre bianca, ma assume tonalità che dal mattino fino al tramonto cambiano continuamente: dal rossastro del primo mattino si passa all'azzurrino dell'ora più calda, tornando gradualmente al rosso verso il tramonto. Semplicemente, i nostri occhi non si accorgono, perché sono abituati a vedere la neve bianca o il cielo azzurro.
Come detto, la luce "bianca" in realtà assume svariate gradazioni, legate soprattutto alla temperatura del colore, che si esprime in kelvin(k). La temperatura colore varia durante la giornata secondo come i raggi del sole attraversano l'atmosfera. Al mattino ed al tramonto, quando i raggi sono molto inclinati, la temperatura colore è elevata, assumendo una dominante rossastra; nelle ore centrali la temperatura scende gradualmente, prendendo una dominante azzurra. Ecco spiegato perché le fotografie al tramonto hanno quei cieli rossi come il fuoco, che noi non avevamo notato durante lo scatto! Purtroppo il problema della temperatura del colore non si ferma qui: infatti, quando usiamo sorgenti di luce artificiali, dobbiamo sempre fare i conti con la temperatura colore, che nelle normali lampade al tungsteno tende ad assumere una colorazione rossastra, nei neon invece propone dominanti orribili fra il verdastro ed il giallastro, mentre la luce del flash elettronico è quella che più si avvicina alla luce solare. Con le pellicole per stampe a colori, il problema è meno avvertito, perché è sempre possibile correggere le eventuali dominanti in fase di stampa. Con le pellicole per diapositive, sono possibili due strade: la prima consiste nell'uso di pellicole tarate per una determinata sorgente luminosa (Daylight o Tungsteno), l'altra possibilità è di applicare davanti all'obiettivo un filtro colorato che corregga la dominante presente (azzurro chiaro usando una pellicola Daylight con illuminazione al tungsteno).
Oltre che per la temperatura del colore, la luce naturale deve essere differenziata per le varie possibilità d'angolazione: luce radente (alba e tramonto), luce diffusa (nuvolo), luce diretta con ombre nette (ore centrali della giornata). Per ognuna di queste situazioni dovranno essere trovate le soluzioni migliori di ripresa. Diciamo subito che la luce radente, con le ombre lunghe che esaltano i particolari, è l'ideale per i paesaggi, mentre la luce diffusa offre il meglio di sé nei ritratti. La luce diretta non è quasi mai la migliore in nessuna situazione. Sarebbe sempre preferibile evitare di fotografare nelle ore centrali della giornata